Eccoci...insomma siamo giunti alla fine di questa nuova ed interessante avventura.
Tutto è iniziato con le presentazioni, le diatribe esistenti riguardo il colore magenta (STEP 1) , per poi tradurlo in tutte le lingue del mondo (STEP 2). Ma per conoscere bene qualcosa si ha sempre bisogno di scavare nel suo DNA, come è stato fatto nello STEP 3 andando ad analizzare i codici internazionali affidati a tale tinta. Interessante è stato svelare il suo utilizzo presso i popoli antichi , miti e leggende, fino ad arrivare al periodo in cui divenne famoso, ovvero con la battaglia di Magenta (STEP 4). Da lì venne riconosciuto parte integrante di tutta la moda di fine '800
inizio '900 entrando di diritto nella storia della moda (STEP 20) corteggiato da stilisti di tutto il mondo come Elsa Schiaparelli. E' stato analizzato nella scienza (STEP 6) e nella chimica (STEP 14) andando a ricercare, nel primo caso, il binomio "scienza+colore" in diverse lingue straniere, e nel secondo caso analizzando il pigmento e la sua formula. Ma la grande scalata del magenta verso la notorietà interessa anche il campo della musica, dove diventa parte integrante di svariate canzoni (STEP 5). Ma si sa, si diventa famosi solo sul grande schermo! Eccolo infatti comparire in numerosi film internazionali, tra le varie sfumature di rosso e fucsia (STEP 7 ). Sulla scia di tale successo è stato oggetto di loghi ed emblemi di alcuni dei marchi più famosi al mondo (STEP 10), oltre a colorare diverse pubblicità soprattutto nell'ambito della moda (STEP 15). Per non farci mancare nulla sono stati esplorati ambiti appassionanti ed in continua evoluzione come la cucina STEP 12, le arti pittoriche STEP 18 , il design STEP 16, l'architettura STEP 22. E' stato interessante cercare prove reali e materiale riguardo l'uso del colore com'è stato fatto nel caso dei documenti STEP 11 e dei brevetti STEP 17. Curioso è stato scoprire e raccontare il profilo di un personaggio singolare legato particolarmente al colore in esame (STEP 21), nonchè analizzare la sua presenza nelle varie pagine di fumetti (STEP 13).
MAGENTA
mercoledì 18 gennaio 2017
sabato 14 gennaio 2017
APPROFONDIMENTO - ARTE
Finalmente la nuova versione nel colore magenta, del famosissimo BALLON DOG, dell'artista Jeff Koons in collaborazione con le pregiate porcellane francesi, spopola tra i collezionisti d'arte. Affrettatevi, l'asta è ancora aperta!
mercoledì 11 gennaio 2017
STEP 22. IL COLORE IN ARCHITETTURA
"Decor è il bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono ad un calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o la natura."
(DE ARCHITECTURA, Vitruvio)
Nel libro VII, "Rifiniture edifici privati" del De Architectura , Marco Vitruvio Pollione tratta di: rifiniture, rivestimenti, decorazioni, pittura, colori naturali e colori artificiali. In particolare,
dal settimo capitolo parla dei colori e di come essi possano essere direttamente acquisiti dalla natura, mediante il trattamento di terre o di conchiglie per la porpora; nell’ultimo capitolo accenna alla formazione artificiale degli stessi. (15 a.C.)
Nell'architettura moderna invece, interessante è stata l'iniziativa intrapresa dal famoso Gruppo A12 di colorare Istanbul attraverso il progetto "Istanbul/Magenta" del settembre 2005. Si trattava di un progetto molto semplice, intervenire su sette architetture tutte diverse per dimensione, tipologia e contesto, anche se raggruppate nell’arco di poche centinaia di metri, nel distretto di Galata. In particolare ex banche, ex magazzini, ex palazzi di appartamenti, spazi inutilizzati ed in bilico tra una vecchia destinazione d’uso e nuove possibilità di riutilizzo.
Il progetto si incentrava sull'idea di colorare alcuni elementi architettonici: inferriate, infissi, facciate, elementi decorativi, modanature o ingressi. Ma perchè proprio il colore magenta?
La scelta del colore l'hanno spiegata i progettisti: “Il magenta è un colore acceso, intenso, artificiale, ma è possibile ritrovare a Istanbul un uso del colore altrettanto spregiudicato e energico per dare dignità e riconoscibilità a edifici di poco pregio”.
(DE ARCHITECTURA, Vitruvio)
Nel libro VII, "Rifiniture edifici privati" del De Architectura , Marco Vitruvio Pollione tratta di: rifiniture, rivestimenti, decorazioni, pittura, colori naturali e colori artificiali. In particolare,
dal settimo capitolo parla dei colori e di come essi possano essere direttamente acquisiti dalla natura, mediante il trattamento di terre o di conchiglie per la porpora; nell’ultimo capitolo accenna alla formazione artificiale degli stessi. (15 a.C.)
Nell'architettura moderna invece, interessante è stata l'iniziativa intrapresa dal famoso Gruppo A12 di colorare Istanbul attraverso il progetto "Istanbul/Magenta" del settembre 2005. Si trattava di un progetto molto semplice, intervenire su sette architetture tutte diverse per dimensione, tipologia e contesto, anche se raggruppate nell’arco di poche centinaia di metri, nel distretto di Galata. In particolare ex banche, ex magazzini, ex palazzi di appartamenti, spazi inutilizzati ed in bilico tra una vecchia destinazione d’uso e nuove possibilità di riutilizzo.
Il progetto si incentrava sull'idea di colorare alcuni elementi architettonici: inferriate, infissi, facciate, elementi decorativi, modanature o ingressi. Ma perchè proprio il colore magenta?
La scelta del colore l'hanno spiegata i progettisti: “Il magenta è un colore acceso, intenso, artificiale, ma è possibile ritrovare a Istanbul un uso del colore altrettanto spregiudicato e energico per dare dignità e riconoscibilità a edifici di poco pregio”.
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
„Decor è il
bell'apparire di un'opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un
calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o
la natura. (da De architectura)“
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
– Marco Vitruvio Pollione
Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/marco-vitruvio-pollione/?q=179158
STEP 21. I PROTAGONISTI
" La cosa che amo di più al mondo è la mia libertà "
Contessa di Castiglione
Il personaggio che più mi ha affascinata riguardo il suo legame con il colore magenta è Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione.
Virginia Verasis Asinari Oldoini nacque a Firenze il 23 marzo 1837. Innamorata di sé e di nessun altro, offrì il suo fascino al potere. Voleva essere «la più bella donna» del suo secolo, «Regina di cuori», novella «Elena di Troia». Spregiudicata, narcisista, s’illuse di sedurre l’Europa, manovrare la storia, in un gioco più grande di lei. In soli due anni bruciò l’intera sua vita. Morì sola e folle.
Fu una delle primissime dame a capire l’importanza del vestito e della moda: commissionò ai più famosi sarti dell’epoca come Paquin e Doucet e poi Worth, abiti ampiamente sfarzosi, alcuni anche con fili d’oro. Ogni capriccio della moda era stato il suo e molti ne aveva lanciati lei stessa: l’uso del color magenta, le piume, le giarrettiere preziose con ricamati motti piccanti e soprattutto la biancheria intima in seta o raso nero, subito adottata da tutte. Amava apparire, spendere. A Parigi liberò le gonne da gabbie, vestì attillato, con spacchi, biancheria intima nera, giarrettiere gioiello, segnate da frasi licenziose. Sceglieva abiti color ametista, lavanda, viola vescovo, con fiori di glicine e margherite. Il colore preferito era «rosso Magenta».
Contessa di Castiglione
Il personaggio che più mi ha affascinata riguardo il suo legame con il colore magenta è Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione.
Virginia Verasis Asinari Oldoini nacque a Firenze il 23 marzo 1837. Innamorata di sé e di nessun altro, offrì il suo fascino al potere. Voleva essere «la più bella donna» del suo secolo, «Regina di cuori», novella «Elena di Troia». Spregiudicata, narcisista, s’illuse di sedurre l’Europa, manovrare la storia, in un gioco più grande di lei. In soli due anni bruciò l’intera sua vita. Morì sola e folle.
Fu una delle primissime dame a capire l’importanza del vestito e della moda: commissionò ai più famosi sarti dell’epoca come Paquin e Doucet e poi Worth, abiti ampiamente sfarzosi, alcuni anche con fili d’oro. Ogni capriccio della moda era stato il suo e molti ne aveva lanciati lei stessa: l’uso del color magenta, le piume, le giarrettiere preziose con ricamati motti piccanti e soprattutto la biancheria intima in seta o raso nero, subito adottata da tutte. Amava apparire, spendere. A Parigi liberò le gonne da gabbie, vestì attillato, con spacchi, biancheria intima nera, giarrettiere gioiello, segnate da frasi licenziose. Sceglieva abiti color ametista, lavanda, viola vescovo, con fiori di glicine e margherite. Il colore preferito era «rosso Magenta».
martedì 10 gennaio 2017
STEP 20. IL MAGENTA NELLA MODA
IERI...
Il colore magenta divenne famoso dopo la battaglia di Magenta (1859) durante la quale occupò un ruolo dominante. Una delle ipotesi più accreditate è che, quando venne scoperta la roseine, colorante sintetico poi chiamato magenta, Magenta e Solferino erano nomi noti in tutta Europa, perchè attribuiti alle più sanguinose battaglie diffuse dai giornali. Ufficialmente esso prende il nome dai pantaloni indossati dai cosiddetti ZUAVI di Napoleone III che combatterono a Magenta, ma divenne presto uno dei colori portanti della moda dell'800-'900.
L’industrializzazione e l’evoluzione tecnica è all’origine dei colori sintetici. Le signora dell’alta società, come le “demi-mondaines”si vestono volentieri con colori sgargianti; magenta,fucsia,viola, blu intenso,rosso sangue ispirandosi ai colori dei fiori tropicali coltivati nelle serre. Allo stesso tempo si usano anche le sete nei colori pastello: azzurro, rosa,malva (lanciato dalla regina Vittoria nel 1851)e sempre dalla fine del 700, il bianco.
OGGI...
Recentemente il magenta è stato eletto il colore moda della primavera 2015. (LINK)
STILISTA: ELSA SCHIAPARELLI
ANNO: 1936
TONALITA': MAGENTA INTENSO
Il colore magenta divenne famoso dopo la battaglia di Magenta (1859) durante la quale occupò un ruolo dominante. Una delle ipotesi più accreditate è che, quando venne scoperta la roseine, colorante sintetico poi chiamato magenta, Magenta e Solferino erano nomi noti in tutta Europa, perchè attribuiti alle più sanguinose battaglie diffuse dai giornali. Ufficialmente esso prende il nome dai pantaloni indossati dai cosiddetti ZUAVI di Napoleone III che combatterono a Magenta, ma divenne presto uno dei colori portanti della moda dell'800-'900.
L’industrializzazione e l’evoluzione tecnica è all’origine dei colori sintetici. Le signora dell’alta società, come le “demi-mondaines”si vestono volentieri con colori sgargianti; magenta,fucsia,viola, blu intenso,rosso sangue ispirandosi ai colori dei fiori tropicali coltivati nelle serre. Allo stesso tempo si usano anche le sete nei colori pastello: azzurro, rosa,malva (lanciato dalla regina Vittoria nel 1851)e sempre dalla fine del 700, il bianco.
COSTUME PARISIEN, 1810 |
ARTISTA: WORTH, JEAN- CHARLES |
OGGI...
Recentemente il magenta è stato eletto il colore moda della primavera 2015. (LINK)
STILISTA: ELSA SCHIAPARELLI
ANNO: 1936
TONALITA': MAGENTA INTENSO
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